Quelli che ce l'hanno fatta...
Sono sopravvissuto ad un disastro ambientale e neanche lo sapevo........in fondo non è stato così difficile... Non tutti sono stati così fortunati però...
PER NON DIMENTICARE ............
QUANDO LA RICERCA UCCIDE...........
Giorni e giorni passati in quelle aule.....mesi interi passati in quella biblioteca, ore ed ore passate a scherzare a due passi dai laboratori...da quei laboratori...dai nostri amati laboratori ...ignari del fatto che nulla era come apparivà. Una calma apparente spezzata giorno 8 Novembre .
La facoltà di Farmacia dell'Università di Catania viene totalmente chiusa dalle forza dell'ordine. L'edificio viene circondato dal nastro, i professori e gli studenti vengono evacuati senza un debito preavviso...scattano gli avvisi di garanzia a 9 professori. L'accusa è di DISASTRO AMBIENTALE. Noi abbiamo seguito lezioni li, siamo stati a studiare li, abbiamo incontrato persone li in facoltà ignari del fatto che la zona fosse contaminata con sostanze tossiche e/o cancerogene in quantità superiori da 10 a 100 volte rispetto alle quantità consentite presso un impianto industriale....
Ma cosa è successo? Niente di anormale...semplicemente qualcuno (ma chi??) ha ben pensato di lesinare i fondi sulla sicurezza dei laboratori e di smaltire le sostanze tossiche e cancerogene buttandole nel lavandino..e badate che non si parla di semplice detersivo.... stiamo parlando di sostanze che spesso sono sconosciute anche a chi le produce.... molecole nuove che dovrebbero essere monitorate fin da quando vengono sintetizzate.....
Tali sostanze a quanto pare sono fuoriuscite dalle vecchie tubature del dipartimento e sono penetrate nel terreno circostante, generando dei miasmi tossici che possibilmente (e probabilmente) chiunque sia passato di là avrà respirato...Insomma eravamo ignari di respirare sostanze tossiche e abbiamo anche pagato le tasse universitarie per farlo!!!
Certo, c'è poi chi è stato più sfortunato...e ci riferiamo a chi in questi laboratori "dell'orrore" (come sono stati definiti anche dal tg2) ci ha lavorato, ci ha ricercato, e che ci si è ammalato.....e purtroppo è morto. Ci riferiamo al caso di Emanuele Patanè che si è spento nel dicembre 2003 dopo aver lavorato per mesi e mesi 8 ore al giorno tra queste sostanze nocive. In un suo diario personale, che attualmente è al vaglio delle forze dell'ordine, egli racconta del suo malessere dopo ogni giornata di ricerca e della totale inadeguatezza delle cappe aspiranti e di tutti gli altri strumenti presenti nel laboratorio del piano interrato.
Purtroppo il caso di Emanuele non è stato l'ultimo nè il primo..si parla di dodici persone morte in questa "strage silenziosa".. Ecco cosa sono le morti bianche.... Morti sul lavoro o morti per lo studio? Morti per entrambi i motivi forse....
Ora è spuntato anche un diario personale di una delle vittime , che attualmente è al vaglio delle forze dell'ordine, dove il protagonista racconta del suo malessere dopo ogni giornata di lavoro e della totale inadeguatezza delle cappe aspiranti e di tutti gli altri strumenti presenti nel laboratorio del piano interrato.
La cosa paradossale è che le persone che si sono ammalate erano ricercatori nell'ambito della farmacologia, quindi il cui fine ultimo era la cura dell'uomo. Loro credevano di fare una cosa utile, avevano un sogno, erano mossi dalla passione per la ricerca e sono morti.
Non era meglio allora fuggire all'estero? almeno la fuga dei cervelli avrebbe salvato delle vite... loro avevano scelto di fare ricerca qui, di studiare qui, e quale è stato il loro premio?
Può essere questo il prezzo da pagare per la ricerca? Possono delle persone ammalarsi per fare quello per cui hanno studiato per anni e anni? Possono delle Università mancare delle più elementari norme di sicurezza? E' normale che lo Stato non tuteli chi lavora e chi studia per il bene comune della ricerca? ...è normale che le Università in Italia siano amministrate come se fossero delle proprietà private? E' giusto che delle persone incompetenti assumano ruoli che non dovrebbero?
Ma soprattutto....visto che l'Università di Catania è l'azienda col fatturato maggiore della città e che a valutare dallo sfarzo di alcune case e automobili di professoroni non se la passa poi così male...noi ci chiediamo...CHI CI HA GUADAGNATO? E' giusto lucrare sulla salute di ragazzi come noi che volevano solo studiare e ricercare? CHE PREZZO HA LA VITA UMANA? Pensavo non avesse prezzo.. ma forse mi sbagliavo... Credevo però che fosse sacra.. ma forse mi sbagliavo ancora ...
COSA POSSIAMO FARE CONCRETAMENTE: Fai girare la notizia, tutti devono sapere, chi ha sbagliato deve pagare....che non sia vero almeno per una volta il solito "cambiare tutto per non cambiare niente". Quello che è successo poteva succedere in qualsiasi università italiana...la verità è stata insabbiata per troppo tempo e troppe persone hanno tenuto la bocca e gli occhi chiusi per paura di perdere il lavoro, o di non laurearsi più...è il momento di dire basta! Con la salute delle persone non si deve nè scherzare, nè soprattutto lucrarci... Perchè una cosa del genere non si debba ripetere più, MAI PIU'! PER NON DIMENTICARE.....
e speriamo che la magistratura faccia il suo lavoro....
Beppe e Bob
PER NON DIMENTICARE ............
QUANDO LA RICERCA UCCIDE...........
Giorni e giorni passati in quelle aule.....mesi interi passati in quella biblioteca, ore ed ore passate a scherzare a due passi dai laboratori...da quei laboratori...dai nostri amati laboratori ...ignari del fatto che nulla era come apparivà. Una calma apparente spezzata giorno 8 Novembre .
La facoltà di Farmacia dell'Università di Catania viene totalmente chiusa dalle forza dell'ordine. L'edificio viene circondato dal nastro, i professori e gli studenti vengono evacuati senza un debito preavviso...scattano gli avvisi di garanzia a 9 professori. L'accusa è di DISASTRO AMBIENTALE. Noi abbiamo seguito lezioni li, siamo stati a studiare li, abbiamo incontrato persone li in facoltà ignari del fatto che la zona fosse contaminata con sostanze tossiche e/o cancerogene in quantità superiori da 10 a 100 volte rispetto alle quantità consentite presso un impianto industriale....
Ma cosa è successo? Niente di anormale...semplicemente qualcuno (ma chi??) ha ben pensato di lesinare i fondi sulla sicurezza dei laboratori e di smaltire le sostanze tossiche e cancerogene buttandole nel lavandino..e badate che non si parla di semplice detersivo.... stiamo parlando di sostanze che spesso sono sconosciute anche a chi le produce.... molecole nuove che dovrebbero essere monitorate fin da quando vengono sintetizzate.....
Tali sostanze a quanto pare sono fuoriuscite dalle vecchie tubature del dipartimento e sono penetrate nel terreno circostante, generando dei miasmi tossici che possibilmente (e probabilmente) chiunque sia passato di là avrà respirato...Insomma eravamo ignari di respirare sostanze tossiche e abbiamo anche pagato le tasse universitarie per farlo!!!
Certo, c'è poi chi è stato più sfortunato...e ci riferiamo a chi in questi laboratori "dell'orrore" (come sono stati definiti anche dal tg2) ci ha lavorato, ci ha ricercato, e che ci si è ammalato.....e purtroppo è morto. Ci riferiamo al caso di Emanuele Patanè che si è spento nel dicembre 2003 dopo aver lavorato per mesi e mesi 8 ore al giorno tra queste sostanze nocive. In un suo diario personale, che attualmente è al vaglio delle forze dell'ordine, egli racconta del suo malessere dopo ogni giornata di ricerca e della totale inadeguatezza delle cappe aspiranti e di tutti gli altri strumenti presenti nel laboratorio del piano interrato.
Purtroppo il caso di Emanuele non è stato l'ultimo nè il primo..si parla di dodici persone morte in questa "strage silenziosa".. Ecco cosa sono le morti bianche.... Morti sul lavoro o morti per lo studio? Morti per entrambi i motivi forse....
Ora è spuntato anche un diario personale di una delle vittime , che attualmente è al vaglio delle forze dell'ordine, dove il protagonista racconta del suo malessere dopo ogni giornata di lavoro e della totale inadeguatezza delle cappe aspiranti e di tutti gli altri strumenti presenti nel laboratorio del piano interrato.
La cosa paradossale è che le persone che si sono ammalate erano ricercatori nell'ambito della farmacologia, quindi il cui fine ultimo era la cura dell'uomo. Loro credevano di fare una cosa utile, avevano un sogno, erano mossi dalla passione per la ricerca e sono morti.
Non era meglio allora fuggire all'estero? almeno la fuga dei cervelli avrebbe salvato delle vite... loro avevano scelto di fare ricerca qui, di studiare qui, e quale è stato il loro premio?
Può essere questo il prezzo da pagare per la ricerca? Possono delle persone ammalarsi per fare quello per cui hanno studiato per anni e anni? Possono delle Università mancare delle più elementari norme di sicurezza? E' normale che lo Stato non tuteli chi lavora e chi studia per il bene comune della ricerca? ...è normale che le Università in Italia siano amministrate come se fossero delle proprietà private? E' giusto che delle persone incompetenti assumano ruoli che non dovrebbero?
Ma soprattutto....visto che l'Università di Catania è l'azienda col fatturato maggiore della città e che a valutare dallo sfarzo di alcune case e automobili di professoroni non se la passa poi così male...noi ci chiediamo...CHI CI HA GUADAGNATO? E' giusto lucrare sulla salute di ragazzi come noi che volevano solo studiare e ricercare? CHE PREZZO HA LA VITA UMANA? Pensavo non avesse prezzo.. ma forse mi sbagliavo... Credevo però che fosse sacra.. ma forse mi sbagliavo ancora ...
COSA POSSIAMO FARE CONCRETAMENTE: Fai girare la notizia, tutti devono sapere, chi ha sbagliato deve pagare....che non sia vero almeno per una volta il solito "cambiare tutto per non cambiare niente". Quello che è successo poteva succedere in qualsiasi università italiana...la verità è stata insabbiata per troppo tempo e troppe persone hanno tenuto la bocca e gli occhi chiusi per paura di perdere il lavoro, o di non laurearsi più...è il momento di dire basta! Con la salute delle persone non si deve nè scherzare, nè soprattutto lucrarci... Perchè una cosa del genere non si debba ripetere più, MAI PIU'! PER NON DIMENTICARE.....
e speriamo che la magistratura faccia il suo lavoro....
Beppe e Bob
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